Biografia
Vincenzo Villella è nato a Conflenti il 15 agosto 1947. A soli 14 anni, nel 1961, si è trasferito a Torino per gli studi medi e liceali. Iscrittosi alla facoltà di Lettere presso l’università di Napoli, si è laureato a 23 anni, nel 1970, con una originale tesi di laurea intitolata “Oreficerie e argenterie napoletane settecentesche nelle chiese calabresi”, in buona parte pubblicata sulla rivista Calabria Sconosciuta. Presso la stessa università ha seguito, dopo la laurea, il corso biennale di perfezionamento in storia dell’arte conseguendo il diploma nel 1973. Successivamente ha conseguito anche il diploma postuniversitario in “Storia e stili dell’architettura”.
Ha dato un contributo molto importante alla riscoperta e alla valorizzazione della storia locale con ricerche che abbracciano l’età moderna e contemporanea del territorio lametino. Nei tre volumi La Calabria della rassegnazione (1984, 1985, 1986) Villella ha ricostruito la realtà storica di due diocesi (quelle di Nicastro e Martirano) che furono unificate nel 1818. Nel 1987 Villella ha pubblicato un altro importante saggio, intitolato L’albero della libertà, che ha portato alla luce aspetti sconosciuti dei tormentati anni del sanfedismo (1799) e dell’occupazione francese della Calabria (1806-1814). Un altro lavoro che, grazie a numerose recensioni sulla stampa, ha suscitato molto interesse, discussioni e polemiche, è il volume pubblicato nel 1988 col titolo Lotte per la terra e il lavoro in Calabria. Sulla base dei processi delle preture lametine e del tribunale, Villella affronta il tema, del tutto trascurato dalla storiografia ufficiale, delle lotte per la terra nel lametino dal 1944 al 1950, ricostruendo anche i momenti del dibattito che le accompagnò e le seguì. Gli atti del Convegno di studi su questo volume, presieduto dal prof. Gaetano Cingari, alla presenza di noti storici e protagonisti di quei fatti tra cui il grande pittore Ernesto Treccani, sono stati pubblicati l’anno successivo su “Incontri meridionali” col titolo Per ricordare Melissa nel quarantesimo anniversario (1949-1999). Ad approfondire ulteriormente le tematiche relative al movimento contadino del secondo dopoguerra, Villella nel 1990 ha pubblicato il saggio Chiesa, società e comunismo in Calabria nel secondo dopoguerra, che ha fatto molto discutere. Infatti, per la prima volta, Villella pubblicava alcuni verbali riservati della Conferenza Episcopale Calabra dal 1943 al 1952. Data l’importanza di questo studio, l’editore Pellegrini lo inseriva nel volume intitolato Utopia e rivoluzione in Calabria, pubblicato nel 1992 a cura di Saverio Di Bella.
Complementari allo stesso tema sono stati gli atri due saggi intitolati Mezzogiorno, lotte contadine e riforma agraria nella strategia del PCI dal 1944 al 1950 e La piana di S. Eufemia nel piano generale per la bonifica dei comprensori. Nel 1997 Villella ha pubblicato il saggio Trono, altare e sette nella Calabria risorgimentale. In questo volume, costruito di proposito su fonti esclusivamente borboniche ed ecclesiastiche, Villella, sul filo dei principali avvenimenti risorgimentali in Calabria e con l’attenzione sempre rivolta alla realtà coeva del Regno di Napoli, è riuscito a ricostruire le componenti ideologiche, i condizionamenti culturali, le disparità economico-sociali e l’identità religiosa della diocesi di Nicastro all’interno dei rapporti tra Chiesa, Stato e movimento liberale. Insieme a Giuseppe Masi ed Antonio Bagnato ha curato la pubblicazione del volume Giovanni Nicotera nella storia italiana dell’Ottocento (Rubbettino 1999). Per quanto riguarda specificamente la storia municipale del territorio lametino, Villella ha pubblicato nel 1986 il volume Platania: tre secoli di storia sociale di un paese del Reventino e nel 1998-1999 i due volumi intitolati Conflenti: memoria e storia dell’antica gente del Reventino.
Nel 2004 ha pubblicato il volume Scheria, la terra dei Feaci. La piana lametina dalla protostoria alla modernità e La judeca di Nicastro e la storia degli ebrei in Calabria (InCalabria edizioni). Nel 2006 nella collana CittàCalabria di Rubbettino, Villella ha pubblicato I briganti del Reventino sulle insorgenze antifrancesi in Calabria dal 1799 al 1814. Nel 2006, nella stessa collana, ha redatto le schede storiche del volume Un muro di storia, curato da Teodolinda Coltellaro. Nel 2007 ha pubblicato il volume La chiesa di S. Domenico di Nicastro. Saggi storici più recenti: Le reliquie di Santa Eufemia. La ricognizione storica del vescovo Domenico Maria Valensise (2011); Figli di nessuno e figli della colpa. Esposti, proietti e trovatelli in Calabria nei sec. XVIII-XIX (2014); Giudecche di Calabria. Breve storia degli ebrei in terra calabra dall’accoglienza all’espulsione (2014); I vescovi calabresi e il “Fronte rosso” (2015).
Come giornalista pubblicista, fin dal 1973 è stato corrispondente e collaboratore della pagina culturale del Giornale di Calabria diretto da Piero Ardenti e poi della omonima testata diretta da Giuseppe Soluri. Nei primi anni ’80 è stato collaboratore da Lamezia del quotidiano di vita regionale CALABRIA diretto da Arturo Gismondi, conducendo importanti inchieste di costume, arte, antropologia. Dal 1990 al 1996 ha diretto la rivista trimestrale di cultura meridionale Il Corriere calabrese, pubblicata a Lamezia Terme. Suoi articoli di storia compaiono su riviste e giornali locali e regionali. E’ uno dei redattori della rivista semestrale INCONTRI MEDITERRANEI diretta da Saverio Di Bella.
Ha insegnato per alcuni anni “Storia della Chiesa locale” nell’Istituto di Scienze Religiose di Lamezia Terme.
Oltre che occuparsi di storia, Villella ha dimostrato la sua sensibilità poetica pubblicando nel 2006 il volumetto Camminare pregando con una bella prefazione del compianto Antonio Piromalli, noto autore della monumentale storia della letteratura calabrese, in cui anche Villella è menzionato come storico. La naturale continuazione di Camminare pregando è l’ultimo lavoro intitolato Labirinti della vita, labirinti del sacro (Roma 2010) con prefazione del vescovo emerito mons. Vincendo Rimedio e presentazione del teologo mons. Armando Augello.
Tra i tanti riconoscimenti ricevuti da Villella ricordiamo nel 1999 il premio KIWANIS “We Build” con la motivazione: “Per averci fatto conoscere attraverso le sue opere un po’ di storia dimenticata della nostra gloriosa terra di Calabria”. Gli è stato assegnato, nella prima edizione, il premio Felice Mastroianni per il saggio Lo straordinario caso letterario di Antonio Porchia, il grande autore argentino, nativo di Conflenti, il cui unico libro Voces è stato tradotto in diverse lingue con la prefazione di Borges. E’ stato proprio Villella a scoprirlo e a farlo conoscere ai calabresi con un articolo pubblicato sulla rivista CALABRIA diretta da Gianfranco Manfredi.
E’ stato presidente della sezione di Lamezia Terme dell'associazione Italia Nostra.